Jack Russell Terrier: alla scoperta dei cani del reverendo John Russell.
L'archetipo del Jack Russell nasce nell'Inghilterra Vittoriana dell'800, più precisamente nell'allora contea del Devonshire, oggi Devon. Fu qui infatti che il reverendo John Russell detto "Jack", (questo nome difatti sarà quello che contraddistinguerà la razza di questi cani molti anni più tardi) grande appassionato di caccia e perennemente alla ricerca di un cane ideale alle sue esigenze venatorie, mai contento o pienamente soddisfatto dei Fox Terrier dell'epoca, i quali erano un miscuglio di incroci con i vari Terrier del tempo, nulla a che fare con l'idea che ne abbiamo oggi, decise che sarebbe stato lui stesso a dare origine alla razza perfetta per la caccia alle volpi che in quel periodo era molto in voga in Inghilterra.
L'idea del reverendo Jack era quella di creare un cane dalle dimensioni ridotte che riuscisse ad entrare anche nelle tane più anguste, ma allo stesso tempo robusto e forte da poter costringere la mal capitata volpe ad uscire fuori dal suo nascondiglio, dove i Foxhound l’avrebbero poi rincorsa per il buon esito della caccia. Per arrivare a ciò il reverendo decise di iniziare la sua selezione da una cagnetta di nome "Trump" (in italiano diremmo Briscola)
un piccolo esemplare di Terrier molto abile nel cacciare la volpe che apparteneva ad un lattaio del posto, della quale il reverendo non poté fare a meno di innamorarsene.
Dopo l'acquisto di Trump seguirono diversi accoppiamenti, mirati sempre alla ricerca di quelle caratteristiche che oggi ben riconosciamo nel Jack Russell, il reverendo infatti ricercava un cane da lavoro agile e dinamico, robusto e coraggioso al punto di entrare nella tana degli animali selvatici e lottare con loro all'ultimo sangue. Nell'ambiente di caccia inglese del periodo avrebbero detto "gameness", parola che riassume bene le caratteristiche del Terrier che oggi conosciamo. Le cronache del tempo raccontano che il primo accoppiamento per ottenere il Jack Russell fu con il Bulldog, un cane diametralmente opposto al nostro Terrier, sia nell'aspetto che nella tempra, ma sicuramente dotato di coraggio, forza e tenacia; tutte caratteristiche queste, che John Russell voleva attribuire e fissare alla sua nuova razza cinofila. Da qui è facile pensare e capire il perché di questo primo incrocio che avvenne proprio con questo prestigioso molosso, altra prova a carico di questa ipotesi è il fatto che in quel momento storico in Inghilterra il Bulldog era il protagonista indiscusso nella scena dei salotti d'oltre manica, era una cane che nutriva una grande fama ed incarnava perfettamente lo spirito intrepido dei sudditi della regina Vittoria. Nei tempi moderni (anni '60) vi furono accoppiamenti poi con il Beagle per addolcire il carattere indomito del Jack Russell, con il Border Terrier e il Lakeland Terrier per citarne solo alcuni.
La realtà dei fatti ci impone invece di non conoscere quali furono le combinazioni adottate dal reverendo per creare l'impavido Jack Russell. Su una cosa però non vi è alcun dubbio, ovvero che la prima bozza per questa razza era costituita da esemplari a zampa corta e con il tronco allungato, caratteristiche che lo differenziano da un’altra tipologia di Terrier chiamato Parson Jack Russell, sempre appartenente alla famiglia dei Jack Russell, ma con caratteristiche diverse: zampe più lunghe, struttura più slanciata e tronco pressoché quadrato.
A John Russell dobbiamo oltre ai meriti di aver voluto e iniziato la selezione di questi Terrier, anche l’impegno di aver fondato, nel 1873, insieme ad altri cinofili inglesi, il “The Kennel Club’’, ovvero il club cinofilo più antico del mondo e tutt'ora in fervida attività, nonché la stesura dello standard del Fox Terrier. Insomma il reverendo era proprio un grande amico del cane!
Dopo la sua morte avvenuta nel 1883, la maggior parte delle sue linee genealogiche andarono purtroppo disperse, soltanto alcuni dei suoi soggetti si salvarono per merito del suo fedele assistente Mr. Will Rawle Harris, personaggio che ebbe in seguito un ruolo fondamentale nella costruzione del Parson Jack Russell e che insieme a Mr. Arthur Heinemann divenne l'erede del reverendo.
In particolar modo Mr. Arthur Heinemann era indirizzato ad un Terrier più piccolo, un cane sotto ai 30 cm al garrese, così da avere accesso alla tana dei selvatici in modo più agevole. Heinemann, così come il reverendo John Russell, si diceva contrario alle expo di bellezza e prediligeva la selezione di caratteristiche più affini alla caccia, potremmo riassumere così il suo pensiero cinofilo con una sua celebre frase: " Io sono stato, sono e sarò sempre il protagonista dei Terrier allevati per lo sport (caccia), contro i Terrier allevati per lo show, in quanto non sono mai stato interessato alla caccia alle coccarde".
Altra persona che ereditò la passione per i piccoli Terrier di Russell fu Miss. Serrell, figlia del reverendo Serrell e intimo amico di John Russell, si ritiene che Miss Serrell avesse con sé i discendenti di Trump.
Dunque è grazie al lavoro e alla passione, iniziata dal John Russell e poi tramandata con i vari passaggi ad altri appassionati, che oggi possiamo godere di questo meraviglioso cane chiamato Jack Russell Terrier. Il primo di questi nuovi Terrier ad essere stato riconosciuto nel gennaio 1990, prima provvisoriamente dal Kennel Club inglese e nello stesso anno da F.C.I. poi definitivamente (standard n.139), fu il Parson Jack Russell. Questo era il Terrier più alto (superiore ai 30 cm al garrese), mentre il più piccolo (inferiore ai 30 cm al garrese) venne riconosciuto nel 2000 da F.C.I. grazie agli allevatori Australiani che ne chiesero e ottennero il riconoscimento ufficiale (standard n.345), ponendo così l'Australia come paese detentore dello standard della razza.
Questi Terrier quindi, anche se nate dalle selezioni del reverendo John Russell, alla fine vennero ulteriormente distinte in due razze ben diverse: il Parson Jack Russell, (entro i 36 cm al garrese), di cui ne è detentore l'Inghilterra, paese che diede i natali a John Russell; e il nostro Jack Russell Terrier (entro i 30 cm al garrese), di cui l'Australia ne è detentrice dello standard.
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